Per la Chiesa, il matrimonio è e rimane un vincolo indissolubile. Ciò che la Chiesa può fare è dichiarare, dopo un’inchiesta dei suoi tribunali, che quel matrimonio è sempre stato nullo, fin dall’inizio.
Per essere valido, il matrimonio deve rispondere a tre requisiti:
1. l’assenza di impedimenti ( per esempio la consanguineità)
2. il compimento delle formalità religiose secondo il diritto ecclesiastico (per esempio la presenza di un sacerdote durante la celebrazione, la presenza di due testimoni)
3. il consenso al matrimonio dato e ricevuto in chiesa
Per la Chiesa, il matrimonio deve essere frutto di una scelta autonoma, personale e interamente libera.
Infatti, è il valore della scelta iniziale che agli occhi della Chiesa stabilirà la legittimità e la validità del matrimonio, ed è unicamente a partire da questo presupposto, soddisfatti gli altri due, che si potrà giudicare più tardi, in retrospettiva, se il matrimonio era nullo - indipendentemente dal fallimento del legame in sé.
Dichiarare la nullità di un matrimonio significa che, dopo accurate indagini, il tribunale ecclesiastico dichiara che il sacramento del matrimonio apparentemente ricevuto e dato non era valido perché mancava una delle condizioni essenziali per la sua validità.
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pagina aggiornata al 07/02/2013